Il mio verbo preferito è evitare è un percorso nella vita artistica e privata di Massimo Troisi
scritto da Stefano Veneruso (regista, sceneggiatore e produttore), suo nipote.
Un libro affettuoso, un omaggio per parole e immagini – molte delle quali inedite e
provenienti dall’archivio privato della famiglia – che celebra il grande Massimo Troisi in
occasione del settantesimo anniversario della nascita.
Stefano e Massimo: solo una quindicina di anni a separarli e un solido rapporto affettivo e
professionale a legarli. Fu lo zio Massimo infatti a incoraggiare il nipote a seguire la comune
passione per il cinema e quando nacque il progetto del Postino lo volle con sé come
assistente alla regia. Con il nipote, Massimo trascorse la sua ultima sera: un giro lungo e lento
dentro a Cinecittà come per prenderne congedo e poi a letto per l’ultimo “riposone” da
cui non si è più svegliato. Proprio quel giorno Stefano sarebbe dovuto partire per assistere
lo zio durante la sua degenza per il trapianto a Londra. Non ce n’è stato il tempo.